lunedì 30 giugno 2008

TRASLOCHI

Ultima estate in questo quartiere.
La prima volta che sono salita nell’appartamento al secondo piano ne rimasi affascinata.
Tutta questa lacca amaranto e i pomelli in vetro di murano.
La jacuzzi nel pavimento ma senza rubinetti.
Il corridoio dove si poteva pattinare.
Aveva le tende e degli assurdi tappeti.
Il salone immenso col chiodo piantato nel soffitto.
Avevo paura nelle sere di inverno così precoci a passare per le volte del salone a causa del chiodo e delle gambe stecchine, nonostante lo smoking, penzolare nel vuoto della fine della festa e nel fumo delle sigarette spente male.
Il telefono come eco costante.
Venivamo a studiare e a ripetere a voce alta.
Anche allora era estate ma a noi non sembrava affatto.
Tutta quella fatica e le zanzare e sudare da fermi ripetere senza guardarsi fino al prosciugamento di sé.
Poi gli inverni e ora ce ne andiamo.
Portarsi dietro le tende i tappeti e i vasi di orchidee bianche e viola.
Tute le volte che abbiamo messo su i dischi di Capossela e preparare le borse all’ultim’ora.
Fumare sul terrazzo
Saltare alla corda.
Bere il martini dai bicchieri di carta e il the dalle tazze barnes&nobles.
Fare le scale due a due.
Andare dal sarto o ai funerali a piedi.
Gli alberi di natale di plastica nello sgabuzzino della cucina.
Le litigate con sbattere le porte e parlarsi via e mail.
Fare la pace, menarsi, darsi del lei, dimenticare.
A 30 anni, 28 mesi fanno una vita.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ma traslocate tutti o solo tu?

E.

mental-voyager ha detto...

tutti.
si cambia aria!

Unknown ha detto...

Ah bene

avevo paura che avessi bisticciato di nuovo

E.

arzach ha detto...

Traslocando

Ivano Fossati


Lucy "la fredda" stava zitta
seduta sulle scale
e i ragazzi del trasloco per fare in fretta
la trattavano male
"e di nuovo cambio casa" cantava dalla radio
la voce di un amico mio
oh come ti capisco ma chi cambia qualche cosa qui
sono io

e i miei amori uscivano dai cassetti
e dalle scatole di latta
qualcuno in macchina, altri ancora
solo in maglietta
e correvano via, giù per quelle scale via
ognuna sola e a bordo
della sua fotografia

Lucy "la sconveniente" non mi aiutava
davanti allo specchio si studiava
la curva delle anche, quelle cellule stanche
quel suo appetito da uomo
certo così strano
non fosse stato in linea con le rughe
della sua mano

e i ragazzi del trasloco avevano
fatto in fretta
a stanare i miei amori dai cassetti
e dalle scatole di latta
qualcuno in macchina altri ancora
solo in maglietta
i miei amori, via
giù per quelle scale, via
ognuna sola e a bordo
della sua fotografia
traslocando

sopra il mio amore
ci hanno messo una croce
ma era ancora vivo.