mercoledì 18 giugno 2008

ESTATE

C'è un giardino chiaro,
fra mura basse,
di erba secca e di luce,
che cuoce adagio la sua terra.
È una luce che sa di mare.
Tu respiri quell'erba.
Tocchi i capelli e ne scuoti il ricordo.
Ho veduto cadere molti frutti,
dolci,
su un'erba che so,
con un tonfo.
Cosí trasalisci tu pure al sussulto del sangue.
Tu muovi il capo
come intorno accadesse un prodigio d'aria
e il prodigio sei tu.
C'è un sapore uguale nei tuoi occhi e nel caldo ricordo.
Ascolti.
La parole che ascolti ti toccano appena.
Hai nel viso calmo un pensiero chiaro che ti finge alle spalle la luce del mare.
Hai nel viso un silenzio che preme il cuore con un tonfo,
e ne stilla una pena antica
come il succo dei frutti caduti allora.
(Cesare Pavese)
Sempre più spesso accade
che le persone più spregevoli e pericolose che incontro,
sono le stesse con cui condivido gusti e passioni.
Chi ha letto Maria Corti.
Chi conosce a memoria "Ha tutte le carte in regola".
Chi chiude gli occhi mentre recita La casa dei Doganieri.
Chi sa fare la saker.
Chi sa ricamare i fazzoletti.
Chi si fa l'armadio da solo.
Chi è stato in Messico.
Chi ha studiato a Francoforte.
Chi ha le foto sbiadite di kafka.
Chi si crede Kafka.
Chi sa ballare.
Chi pota i bonsai.
Chi ha la sensibilità per sentire.
Chi parla 3 lingue.
Chi ha diversi cognomi.
Chi conosce il significato effettivo di Paint it Black.
Chi non parla (ride) mai a sproposito.
Chi sa mantenere un segreto.
Chi apprezza le ballerine Porselli.
Chi compra solo complementi Kartell.
Chi decide di stare solo.
Chi fa le marmellate la domenica pomeriggio.

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