sabato 24 gennaio 2009

MENTRE tutto CAMBIA


capisco con devastante chiarezza l'accezione di alcune abusate parole che a furia di essere abusate, avevano smesso di avere un senso.
Sto leggendo: Alice Munro "Le lune di Giove"
Sto ascoltando: nessuna musica.
Ultimo film visto al cinema: "Un matrimonio all'inglese" (di cui non posso raccontare niente perchè mi sono addormentata completamente anche se il film, fino al punto in cui l'ho visto, era simpatico).
Vorrei consigliare a tutti gli effetti benefici del magnesio.
Ricordare l'inutilità della rabbia e la dannosità del risentimento.
Sconsigliare gli assorbenti esterni trattati chimicamente, il consumo di frutta dopo pasti a base di carboidrati.
Vorrei impegnarmi di più nella speranza e sollecitare dio affinchè si applichi con maggior passione. Vorrei che il mio parrucchiere Pollicino, abbandonasse quei suoi sciampi puzzoni per adottare quelli kerastase. Vorrei avere la barba per farmi fare la barba con le pietre laviche come ho visto fare nella parte maschile del mio parrucchiere Pollicino.
Vorrei tornare ad andare alle feste. Vorrei avere voglia di organizzare un viaggio. Vorrei ancora essere in grado di farmi tornare il buon umore con un paio di mutande la perla in saldo. Vorrei che tutto finisse come i sogni mozzati dalla sveglia e noi fossimo quelli di prima che litigano per un paio di forbicine fuori posto, per i cazini appallottolati in fondo al divano.
Vorrei tornare a sentire i desideri e la musica. Vorrei che smettesse questo tempo color cane che fugge e che la luce invadesse i pomeriggi.

lunedì 12 gennaio 2009

TAUROMACHIE


Silvia ha i miei stessi pensieri.
La chiamo e non riesco a spiccicare una parola nel telefono.
Sento i rumori della strada, della gente, di via Cola di Rienzo, lo sfregolare della carta velina dei suoi acquisti a saldo.
La immagino col casco, col suo Speedy appeso alla spalla destra, il cappottino nuovo nero che le ha comprato mamma quando ancora non era accaduto niente.
Ascolto la sua voce bionda che mi indovina ed indovina ogni parola che non mi esce.
Si sta avverando il nostro incubo peggiore.
Ciò che abbiamo temuto per tutta la vita.
Sentire la pelle strappata dalla faccia.
Sentirsi come a km e km sotto il livello del mare e non avere reni su cui spingere per risalire.
Ognuno ha il suo compito.
Eppure siamo così lontani gli uni dagli altri.
Mi trovo spesso da sola in mezzo a miliardi di persone e di doveri senza poter fare quanto più desidero ovvero piangere e stringermi agli alberi, agli scaffali delle libreria, alle tende del cinema che è l'unico posto in cui mi sento bene e confessare una volta per tutte e per sempre che ho paura ed è una paura diversa da tutte quelle che ho mai provato e conosciuto.
Una paura atavica, ancestrale, difficilissima da dire perchè troppo umana e troppo al limite più labile di ogni cosa mai sperimentata.
Sto composta a tremare da giorni e giorni e a nascondermi.
Vabbè.
Il momento più surreale è quando mi sveglio la mattina.
Quel nano secondo in cui non ho ancora capito chi sono e quale è la mia storia del momento.
Il momento prima di ritrovare la croce ai piedi del letto e risistemarmela sull spalle.
Eppure mi sento forte, mi sento carica, ristorata dalla notte (nonostante le magliette fradice), mi sento pronta.
Penso ai viaggi che farò, penso alle stagioni che girano veloci nell'aria, penso ai film, alla musica nuova che esce, penso alla vita.
La amo tantissimo.
Amo ogni cosa di lei e sento di non avere scelta. Che pedalare, andare, continuare a fare tutto.
Farò ogni cosa necessaria.
(compresa qualche tazza di wisky e andare a ballare).

sabato 3 gennaio 2009

GOOD TIME?



Non riesco a fare bilanci consuntivi del 2008 e nemmeno propositi per l'anno che sta per arrivare perchè sono sull'orlo del dirupo e del futuro e non possego (nemmeno vorrei) capacità divinatorie e nemmeno la lucidità necessaria per dire cosa è stato.

Posso al massimo raccogliere schegge dei 6000 giorni che è durato l'anno appena finito.

I concerti a cui siamo stati (Michel Nyman, Laurie Anderson Teresa Salguero, I Baustelle, Le luci della Centrale Elettrica, i Nobraino, Paolo Conte, Enrico Rava...), le mostre che abbiamo visto, i musei, gli aerei presi, le ricevute del taxi, i buni pasto, le visite mediche, gli incidenti stradali, gli assegni incassati, le tasse, la cassa, i debitori, le cose che non mi sono potuta permettere, le liti con mia madre, le riunioni aziendali, la solitudine di quando scrivo i verbali, l'ago della bilacia, la crema solare shiseido, le scarpe di vernice Chloe, la terra che mi hanno tolto da sotto i piedi, la paura, essere abbandonata, non dormire la notte, sudare nel sonno, amare qualcuno disperatamente, non disperare, volere cocciutamente, prendersi le cose, vomitare, avere mal di testa, infilare le calze di seta, rigettare le lenti a contatto, non drogarmi, calmarmi col lithio, respirare l'etere, i romanzi, i fumetti, mille copie di Repubblica, mille copie di vanityfair, il nano, guidare, pagare i parcheggi, nuotare, sudare nei taier, asciugarsi la faccia col foulard, le creme da giorno, i biuticheis da viaggio, il trolley dei uicchend, dormire con qualcuno, fare l'amore con la stessa persona, essere sazi, avere fame, vedere materializzarsi l'orrore, essere attraversati ripetutamente da piccole morti, sperare, invecchiare, essere saggi, abbracciare Maria, piangere quando mia sorella parte, continuare a fare da me.