domenica 27 luglio 2008

WHILE PERONI BUILDING IS BURNING


Entro in tribunale in ciabatte.

Sono di passaggio a dire il vero.

Mi sono ricordata al volo di andare a controllare le notifiche.

Michele mi telefona e mi dice, la Peroni brucia davanti alla mia finestra.

Penso a Michele con il suo vestito di lino color fango che guarda assorto dentro la finestra.

Le caviglie nude un po' scorticate.

La sua montatura degli occhiali chanel identica alla mia ma di colore diverso.

Comunico la cosa al primo cancelliere che si trova a passare.

So che tra un momento lo sapranno tutti e 4 i piani e poi tutta la città.


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La cosa migliore di andare al mare con Dusty è che lui dorme e in certe situazioni ritorna l'uomo silenzioso che mi piacque e che scelsi perchè era silenzioso.

Penso che per andare al mare con qualcuno l'affiatamento sia necessario.

L'affiatamento in molto casi è fare le cose assieme in quel modo che non ti accorgi che affianco a te c'è qualcun altro.

Al mare mi piace moltissimo leggere e poi ascoltare il nano ma non contemporaneamente.

Poi mi piace anche guardare gli altri microcosmi sul loro asciugamani e immaginarmi le vite possibili un po' sputtanate dai loro minuscoli particolari sintomatici.

Trovo interessanti le vite degli altri solo a questo tipo di distanza.

Al mare non faccio amicizia con nessuno e nemmeno in aereo o quando sono in fila alla posta.

Il mio microcosmo è difeso da migliaia di milioni di strati di affari miei e certe volte, guardando Dusty, sono preoccupata e mi domando se ho fatto bene a dividerne con lui un pezzettino.


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mi sono sempre domandata se Enrico Rava fosse di qui, della Puglia intendo, perchè non si capisce come mai suona qui almeno 15 volte l'anno.

Enrico Rava è un bravo jazzista per quanto ne capisco io solo che certe volte è un po' autoreferenziale e non suona che per sè.

A me ste cosa delle jazz band mi fa letteralmente incazzare.

Penso che uno o una band, abbia un sacco di tempo per compiacersi di se stessa e anche per farsi grandi seghe di tecnica e bravura. Per esempio quando provano oppure a casa propria oppure quando incidono i dischi (questa è una provocazione?). Ma perchè anche quando li andiamo a sentire noi?

Bisogna essere popolari quando la gente viene a sentirti in una sagra del paese.

Sennò vai al blu note e prenditi un'altra laurea in migliore della tromba.

A noi che ci frega?

Musicisti che non sono così sono nell'ordine (alfabetico) Bollani e Fresu. Io Fresu proprio lo ammiro perchè fa un tipo di jazz quando viene a suonare in piazza che è un invito ad avvicinarsi a questa muica negroamericana senza timori e con l'entusiasmo primitivo per un genere che nasce senza pretese, come uno sfogo (non necessariamente colto e raffinato), come un manifesto, come una conversazione arrangiata in mille modi...


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Teresa Salgueiro è una giovane ragazza del Portogallo. Non si capisce quanti anni abbia perchè se il suo primo disco io l'ho comprato nel 1994, come fa adesso ad apparire talmente giovane?

L'altra sera non suonava con i Madredeus che non si capisce che fine abbano fatto, ma con i Lusitania Ensemble. Il concerto è stato davvero bello e non palloso come molti temevano.

Mi piace di lei che si reinventa e fa nuove esprienze musicali. E' curiosa e molto attenta al pubblico. E' gentile e si sforza di parlare italiano, spiega le sue canzoni pur rimanendo la voce eterea e vagamente mistica che è sempre stata. A un certo punto si è messa a cantare Unforgetable che oltre ad essere un pezzo che mi fa schifo sarebbe anche la canzone del cuore di ridge e brooke in Beautiful e ciò mi ha leggermente disgustata però mica è colpa sua: il disco che propone (La sirena) ha un suo filo rosso che unisce culture e tradizioni e quindi Unforgetable e Caruso, bisogna accettarle.


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una settimana fa sono stata a vedere La giusta distanza, ma ora non ho tempo di parlarne.

Solo, volevo dire, che sono contenta di non essere mai e poi mai andata a vivere a Rovereto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

...please where can I buy a unicorn?