lunedì 2 marzo 2009

AS A BLACK HOLE SUN



Ieri sera abbiamo visto I Tenenbaum su sky.

Mi sono resa conto di non identificarmi più in Margot quanto piuttosto in Chas.

Domani, chissà.

Francesco non aveva mai visito questo film e non ha nemmeno visto Il meraviglioso mondo di Amelie.

Francesco non ha visto altri tre milioni di film che invece io ho visto non avendo fatto altro nella vita che andare al cinema.

Per la verità soprattutto ai tempi dell'università. E fino all'anno scorso.

Anche adesso ci vado. Certe volte mi ci addormento. Non mi era mai successo prima.

Una sola volta ho abbandonato il cinema. Il film era su Bob Dylan e si chiamava Io non sono qui.

Mi sono alzata e me ne sono andata, poi una volta fuori non potevo crederci di averlo fatto.

Quel giorno, mi sono sottratta.

Una volta con Fabio siamo andati a vedere Amarcord all'Arsenale.

Solo che la sua tessera era scaduta allora non ci hanno fatti entrare.

Sono scoppiata a piangere in via s. francesco ma in realtà era perchè mia sorella (A mille km di distanza) aveva la febbre ed ero preoccupata. Fabio ovviamente mi precedeva di qualche metro, mentre tornavamo a casa, bofonchiando cose tipo ma piantala domani ti porto la videocassetta, siamo venuti al cinema solo perchè a casa fa troppo freddo.

***

Leggo qualche pagina a sera.

Piano piano ma leggo tutto.

Mi sono imposta questa cosa, di non abbandonare le mie passioni.

La musica ancora non ci riesco bene ad ascoltarla, ma ci provo. A poco a poco.

Ad esempio ascolto Heitor Villa Lobos. Mentre torniamo dall'Umbria. Un sole surreale mi trapassa le corna. Cerco di non pensare a niente. Di ricordarmi il castello di s.stefano quando sono andata a sentire il tributo a Heitor Villa Lobos e poi si è alzato un vento felliniano che tutto spazzava via.

Sole autostrada musica, l'idea non troppo confortanete di tornare a casa. I panini dell'autogrill, il cesso dell'autogrill, due ferrari parcheggiate, la spremuta fatta dalle macchinette, la stanchezza, i capelli puliti.

Nelle camere di albergo tentare di leggere qualche pagina a sera.

La Sindrome del Pescecane. Il di dietro del tariffario dell'hotel. Dormire da sola. Sentirmi come in un disco di Giuni Russo dove l'amore è solo un pretesto, una copertura, parole che fanno facile una rima. Mentre la vera verità sta da un'altra parte. Nelle soluzioni della settimana enigmistica.

***

Alice Munro

Chiara Gamberale

Thomas Gunzig

Vanity Fair

l'oroscopo della Gazzetta del Mezzogiorno

Donne (magazine) di Repubblica

***

Ho fatto il compleanno.

Ora ho due vestiti delle nuove collezioni .

Uno è di simona barbieri e l'altro è di max&co (un po' da orfanella, delizioso).

Quando ho paura mi concentro sull'amletico dubbio circa i mocassini (viola o deep blue? scamosciati o in pelle?). Penso alle mie stuart weitzman nere a punta tonda e tacco alto. Penso all'odore della maschera per capelli secchi. Penso al polso di mia madre che gira la crema nel pentolino sempre nella stessa direzione per renderla densa, penso a keith jarret, alla bellezza.

***

Ciò che prima cercavo con ostinazione adesso non ha più importanza.

Così non so più chi sono ed imparo a stare sospesa come tra la vita e una vita diversa.

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